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Al Centro del mondo: le esposizioni universali di inizio secolo di Parigi e di Milano

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Il castello d’acqua e la piazza dell’Esposizione di Parigi del 1900 (Fonte: Wikimedia)

Simbolo della Belle Époque e dell’Art Nouveau, ma anche della fiducia nel progresso e nel futuro, le esposizioni universali di inizio secolo conservano ancora oggi, a oltre un secolo di distanza, un fascino unico. All’Expo di Parigi del 1900 si poteva ammirare l’avvenieristico Palazzo dell’elettricità di Eugène Hénard con cinquecento lampadine, la recente scoperta del cinema dei Fratelli Lumiere e il Cinéorama di Raoul Grimoin-Sanson, il gigantesco Telescopio 1900 (ancora il maggiore mai costruito del genere), la proiezione del sistema solare nel “Globe Céleste” e l’illusione ottica del Mareorama. Oppure si potevano contemplare i tanti interventi architettonici -molti celebri palazzi parigini furono costruiti per l'esposizione, inclusi la Gare de Lyon, la Gare d'Orsay (ora Museo d'Orsay), il Ponte Alessandro III, il Grand Palais e il Petit Palais. Tanto che i 51 milioni di visitatori che accorsero a quell’esposizione dedicata alla valutazione di un secolo sembra rappresentino ancora un record insuperato.

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Il grande telescopio dell’Esposizione di Parigi del 1900 (Fonte: Wikipedia)

Non minore fu l’interesse destato dall’Expo di Milano del 1906, dedicata ai trasporti e aperta nell’anno di inaugurazione del Traforo del Sempione fra Italia e Svizzera. E infatti furono le ferrovie a farla da padrone: la mostra ferroviaria contava 35 espositori italiani, fra i quali spiccavano le milanesi Edison, Stigler e Gadda-Brioschi; l’attenzione dei visitatori veniva colpita poi dalla ferrovia elevata a che collegava direttamente i due siti dell’Esposizione di Piazza D’Armi e Parco Sempione (di cui rimane oggi solo l’acquario civico), e dall’illuminazione serale della “città bianca”, secondo un modello futuristico, al quale Milano voleva ispirarsi. E i risultati entusiasmanti degli ultimi anni venivano mostrati anche nel padiglione dell’automobilismo e del ciclismo, assieme alle tante opportunità di sviluppo future.

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La Galleria del Lavoro all’Esposizione di Milano del 1906 (Fonte: Bureau Internationale des Expositions)

Gran successo ebbe poi la Galleria del lavoro, dove le arti grafiche ottennero la maggiore visibilità; Milano del resto ricopriva un ruolo di primo piano nel settore, grazie alle numerose attività cittadine (I Ricordi, i Fratelli Treves, Sonzogno, e Hoepli, per citare solo i maggiori). Qui anche il pubblico meno esperto subiva il fascino dello spettacolo grandioso di tante macchine come le rotative per la stampa, che la Sonzogno ad esempio faceva girare ininterrottamente, con edizioni speciali de Il Secolo Illustrato e de L’Esposizione Illustrata di Milano 1906, al ritmo di 800 copie l’ora.

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Il catalogo della sezione italiana all’Esposizione di Parigi del 1900

La Biblioteca Bocconi conserva una vasta raccolta di materiale raro e di grande attrattiva, con le presentazioni dei paesi espositori (e delle loro colonie), rapporti su agricoltura e economia di questi, campionari vari e guide ai padiglioni per entrambe le Expo di Parigi e Milano.

Gli Archivi Storici Bocconi conservano inoltre una testimonianza dell’Esposizione di Milano del 1906 nel fondo Ugo Pisa, già Presidente della Camera di Commercio di Milano nel 1893 e senatore del Regno nel 1898. Nel fascicolo dedicato all’esposizione sono presenti tra gli altri la lettera con cui Pisa venne chiamato dal Presidente dell’Esposizione a presiedere la Sezione della Previdenza e il manoscritto del discorso di Pisa.

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Estratto dalla lettera di incarico a Ugo Pisa
 

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Manoscritto del discorso tenuto da Ugo Pisa